Acquario 1
Piazza della Signora – Firenze ore 14h55
Trolley rosso, Perseo verde-bronzo-nero-bronzo, Biancone di nuovo bianco dopo il restauro, Palazzo marrone e beige con tutte le sfumature possibili di marrone e beige, al centro un albero, novità questa, un albero vero, di gelso, imprigionato dentro un dodecaedro in omaggio a Leonardo, basoli di pietra serena grigia scura, quasi lavagna.
È possibile accedere alla piazza da: via della Ninna, piazzale degli Uffizi, via Vacchereccia, via dei Calzaioli, via dei Magazzini, via dei Gondi. È possibile uscire da una di queste vie e incrociare le diverse combinazioni possibili, 36 possibilità diverse in tutto, almeno credo… a seconda dei momenti del giorno, l’umore, le necessità, il caso, l’impulso… Le radici dell’albero non sono sotto la piazza.
Acquario 2
Stazione di Bologna ore 16h20, in ritardo rispetto alle previsioni. Lontano dall’esplosione.
Sottoterra nel buio squarciato dalla luce dei neon, visioni, visioni notturne anche di giorno, i ricordi svaniscono come sogni, rimane impresso ancora nella retina il giallo fosforescente del cartello USCITA CENTRO che si ripete. Risalita con la scala mobile con la luce che esce dal basso, e su che ancora sembra di essere giù, ecco la hall e poi fuori, la piazza, sempre lei la piazza delle Medaglie d’oro, come quaranta anni fa e forse anche di più.
Acquario 3
Aereoporto di Bologna, ore 18h20
Due piani, nastro mobile verticale in discesa, aereoporto vuoto. Check-in 1-8 Ryan-Air tutti sono lì addensati fitti fitti mentre il resto dello spazio è vuoto. Corro velocemente verso il passo dell’Imbarco, apertura automatica del varco come nella metro, ma un essere umano mi guarda, prende il biglietto, porge il codice a sbarre e la porta si apre, scambio umano alla velocità della luce. Corro verso la porta n. 1 la fila scorre veloce poi il movimento si blocca sulle scale di ferro, quelle che sembra di essere in un cantiere in costruzione. Un uomo viene da dietro e mi passa davanti per sedersi qualche scalino più sotto. La sua borsa a mano è una fisarmonica. Con una bottiglia di plastica tagliata, per i soldi.
Acquario 4
Volo Ryan-Air Bologna-Marsiglia ore 19h50
Passo sicuro e deciso dello steward che si dirige verso uno dei rarissimi telefoni a filo ancora esistenti sulla terra e in cielo, è il caso di dirlo. Ma con chi sta parlando? Voci soffuse a sinistra, davanti, dietro, un bambino che parla tedesco, silenzio a destra. Un altro steward scende lungo il corridoio con passo meno deciso, grattandosi il naso con il dorso della mano. Davanti a me molte teste superano il sedile, due caschi per la musica, molti gomiti appoggiati al bracciolo, uno sospeso. Inizia la sfilata del carrellino e la distribuzione del cibo invisibile, nascosto nel carrellino, che esce come una donna tagliata a pezzi dalla scatola del mago. Le nuvole galleggiano in 3D e si librano nel cielo. Atterraggio. Ordine di non alzarsi. Silenziosamente la polizia viene a prendere il musicista.
Acquario 5
Aereoporto di Marsiglia ore 20h40
Scaletta dell’aereo e visione di una luce chiara e brillante che contrasta con il forte odore di gasolio. Porte automatiche trasparenti. Scale di ferro tipo cantiere, lungo corridoio e alla fine a sinistra le scale che riscendono, mentre tutto a diritto c’è l’ascensore. Perché salire per riscendere poi? Cosa c’è sotto?
Grande hall dove arrivano le valige, è tutta vuota la hall. Ultima porta automatica ed eccomi fra gli arrivi, arrivi e partenze sono vicinissimi al Terminal 2. Una ragazza giovane piange disperata al telefono. Ha perso l’aereo? Con chi parla? Nel pullman ritrovo in ordine sparso e diverso molti passeggeri dell’aereo. Il musicista non c’è.