#anthologie #39 | Tutte le strade del mondo

I nomi delle strade coloniali in tutta Italia irrompono, numerosissimi, nel tessuto urbano delle città dense e popolate, nel tessuto leggero e aereo di paesi e piccole e misteriose località sospese. Visibili, dichiarati e organizzati in veri e propri quartieri, sorta di geografia d’Oltremare in piena Roma, o in piccole località come Castiglioncello in provincia di Livorno, più sparsi e disseminati, quasi invisibili in altri luoghi.   

A forza di cadere dentro queste strade per caso, di viverci accanto, di percorrerle giorno e notte ho iniziato a collezionare i nomi delle strade coloniali, a cercarli e interrogarmi sulla loro presenza. Nomi di città. Nomi di città libiche: via Tripoli, via Derna, via Misurata, via Bengasi… . Nomi di città etiopi via Addis Abeba, via Macallé, via Axum…; nomi di città eritree, via Asmara… ; città Somale, via Mogadiscio…. Nomi di città che sono diventate battaglie: via Dogali, via Macallé.. di montagne che sono diventate battaglie, via Amba Alagi, via Amba Aradan…. ; Colleziono questi nomi di luoghi del mondo e mentre cammino in città vengo proiettata in un altrove del tempo e dello spazio e scopro che sono i nomi di un passato preciso, di contrade del mondo che scopro essere ancora devastate dalla guerra.

Se i nomi geografici riportano direttamente a quei luoghi e a quegli scenari, ci sono poi nomi sommersi il cui passato è diventato invisibile o stranamente visibile. Si tratta di uomini perlopiù generali, amministratori, talvolta combattenti o uomini di chiesa. A Firenze Lungarno Generale Diaz, via Reginaldo Giuliano, via Ferdinando Martini, via Odoardo Beccari, via Paolo Mantegazza, Via Carlo del Prete, Via Cardinale Guglielmo Massaia, sì, un cardinale… lo stadio Artemio Franchi. A Torino…

Tutti i giorni centinaia di bambine e bambini scrivono sulla prima pagina dei loro quaderni e diari di scuola nomi di generali che hanno condotto le più violente guerre coloniali e la cui memoria è rimasta addormentata, nomi di persone di cui non si sa più niente, non si vuole più sapere niente o di cui si sa troppo e con orgoglio si mantiene una memoria di sterminio. In due paesi della Ciociaria, Affile e Filettino i bambini giocano nel parco Rodolfo Graziani, a Pisa le aule della scuola Orlando Lorenzini accolgono alunni e alunne che proprio in questi giorni varcano il cancello e le scale di scuola per la prima volta. Ma che cosa sanno del Generale O punto Lorenzini, che ne sanno di quest’altro Orlando della storia d’Africa? Eppure la pagina wikipedia è piena di medaglie e di onorificenze di tutti gli ordini e tipi e la nostra nota che voleva mettere in guarda sul tono elogiativo e fascista della pagina, citando gli studi di Angelo Del Boca e il ruolo del generale nelle guerre coloniali è stata inghiottita e dallo stesso wikipedia.

A propos de Anna Proto Pisani

Passionnée par la création et l’écriture, j'ai publié des textes et des articles sur différentes revues et les ouvrages collectifs sur la littérature postcoloniale Les littératures de la Corne de l’Afrique, Karthala, 2016 et Paroles d’écrivains, L’Harmattan, 2014. J'ai créé et fait partie du collectif des traductrices de Princesa, le livre de Fernanda Farìas de Albuquerque et Maurizio Iannelli (Héliotropismes, 2021). Je vis tous les jours sur la frontière entre la langue italienne et la langue française, un espace qui est devenu aussi ma langue d’écriture.

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